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Fondata da Allison Parc nella regione francese del Cognac, Brenne è una distilleria di whisky francese lanciata nel 2012. Ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo ed è diventata nota per i suoi liquori floreali e fruttati. Brenne sfrutta il terroir locale il prestigio della regione nella distillazione del brandy, per creare single malt distintamente francesi. Anche le botti utilizzate per la maturazione provengono dai vicini produttori di cognac, conferendo al loro whisky un ulteriore tocco geografico e donando al whisky uno stile accessibile, con note di pera, frutti tropicali e vaniglia.
Marco e Federico, creatori di Matthews, sono selezionatori e imbottigliatori indipendenti di whisky e distillati nobili che hanno come valori fondanti qualità senza compromessi e ricerca del gusto. Secondo questi canoni hanno creato il primo Irish Whiskey creato da italiani in Irlanda. Un whiskey che affonda le sue radici nella tradizione irlandese e allo stesso tempo celebra lo stile di vita e l’eccellenza italiana, prestando estrema attenzione alla qualità delle materie prime e alle tecniche di produzione. Protagonista assoluto delle loro creazioni è il gusto. Non più l’età o la distilleria di provenienza.
È il 1851: ci sono 28 distillerie in tutta Campbeltown, ormai auto proclamatasi “la capitale mondiale del whisky”, grazie all’eccellente fornitura d’acqua, la facile reperibilità della torba e del grano e un mercato fortemente in crescita già dai tempi dell’età vittoriana. Oggi, a distanza di quasi due secoli, soni rimaste solo 3 distillerie; tra queste Glen Scotia, fondata nel 1832 solo come Scotia. Sopravvissuta al declino del settore nei primi anni del XX secolo, la distilleria è rimasta silente solo dal 1928 al 1933, quando è stata finalmente acquisita dai Block Brothers. Nel 1939 viene aggiunto “Glen” e cominciano una serie di peripezie che vedono la rinominata Glen Scotia passare di mano in mano, fino ad essere acquistata nel 1996 dalla Loch Lomond Distillery, attuale proprietà. Glen Scotia porta con sé l’essenza dello stile storico e tradizionale di Campbeltown, con la volontà di farsi scoprire da una nuova generazione. Ambasciatori dei tradizionali valori vittoriani, i whisky di casa Glen Scotia maturano in botti selezionate personalmente dal master blender nella cantina, scelte in base a carattere raro e maturità eccezionale; botti di quercia affumicata, botti ex-bourbon e botti ex-Sherry Pedro Ximenez sono solo alcuni esempi. L’identità di questo whisky risiede nella pungenza salmastra tipica di Campbeltown e la finitura vanigliata di rovere, firma di casa Glen Scotia.
A segnare il confine tra Lowlands e Highlands fa capolino la Loch Lomond Distillery; le sue origini risalgono al 1772, anno di fondazione della distilleria Littlemill sul sito di un ex birrificio a Bowling. La Littlemill si vede passare di proprietà in proprietà, fino all’arrivo di Duncan Thomas, che comincia a costruire la Loch Lomond Distillery ad Alexandria; quest’ultima apre i battenti nel 1964, per poi cadere silente dal 1984 al 1987. Nel 1993 comincia la produzione di Grain Whisky, facendole accaparrare il titolo di unica distilleria scozzese a produrre sia Grain che Malt Whisky. Distillato all’ombra del reverenziale monte Ben Lomond, i whisky di Loch Lomond sono caratterizzati da un profondo carattere fruttato, coperto poi da uno strato di dolcezza vanigliato e seguito da un calcio ben piazzato della torba e del fumo. In casa Loch Lomond, oltre al classico alambicco a collo di cigno, viene impiegato un singolare alambicco a collo piatto, responsabile del carattere fruttato.
Un’elegante ribellione, quasi nobile, quella di cui si fa paladino questo whisky. In rottura con l’idea che esista un unico modo di gustare gli Scotch whiskies, Noble Rebel annuncia una nuova era, un nuovo universo ribelle, fondato sui principi della creazione e dell’espressione artistica.
Dall’inglese “spearhead”, ovvero “punta di diamante”, ecco l’ultima release della Loch Lomond Distillery; dirompente e in pieno stile “Solitudine dei numeri primi”, primeggia e si distingue all’interno di un’arena caotica come quella del mondo del whisky. Prodotto presso la Loch Lomond Distillery, si tratta di un Single Grain lavorato a partire da 100% orzo maltato, 92 ore di fermentazione e alambicchi stille Coffey per la distillazione, questi ultimi fondamentali per conferire a Spearhead la distintiva leggerezza. La sua forza non risiede tanto nella canonicità o nel rispetto di tradizionali linee guida, quanto nella sua natura “ribelle”, di quello che le regole le infrange: ormai la sua fama di Single Grain fuori dagli schemi lo precede. Più leggero, più dolce, più adatto alla miscelazione; un whisky che guarda solo al viaggio futuro, senza il peso di eredità alcuna sulle spalle.
NDRI è il nome del luogo dove si trova la distilleria, nel bacino idrografico del fiume Yamuna, in India ed è sovrastato dal possente Himalaya. Lo straordinario single malt è ottenuto da orzo indigeno a sei file coltivato per centinaia di anni in Rajasthan. Maturato con cura dal 2010, Indri-Trini è anche il primo whisky indiano ad essere prodotto in tre diverse botti di legno: in ex bourbon, ex vino e botti di sherry PX.
Tutto ebbe inizio nel 1776, quando la famiglia McConnell di Belfast iniziò a vendere il proprio whisky al pubblico. In poco tempo il prodotto divenne uno degli alcolici più ricercati in Irlanda e, per stare al passo con la domanda, i McConnell costruirono una distilleria, un vasto e vivace complesso sulle rive del fiume Lagan. McConnell's è uno dei più antichi marchi di whisky irlandesi mai registrati, nonché uno dei più celebrati. Nonostante sia un Irish, in etichetta viene ripostato whisky e non whiskey, per il semplice fatto che la distilleria è attiva da prima delle dispute tra Scozzesi ed Irlandesi.
Sicuramente Bruno Mangin si è ritagliato un posto di indiscutibile rilievo nel panorama del whisky francese, distillando l'orzo locale nel cuore dello Jura, e invecchiando il suo whisky in vecchie botti di vino della sua regione. I suoi prodotti sono espressione pure del terroir francese, risultato della una meticolosa ricerca che compie tanto nella scelta delle materie quanto di quella dei legni da utilizzare per l'affinamento.
Aikan significa "matrimonio" in Arawak, la lingua dei primi amerindi che popolarono la Martinica. Nel caso di questo whisky, il matrimonio viene celebrato tra due continenti, due climi (temperato in Europa, tropicale nei Caraibi), e due universi eccezionali, quello del rum e del whisky. Dopotutto, whisky e rum sono simili sotto molti aspetti: come il suo cugino maltato, il rum ha nel proprio vocabolario termini e processi quali distillazione a colonna o alambicco, fermentazione e lieviti, blend, botte singola e annate. Insomma, è da questa unione straordinaria e inusuale che scaturisce il carattere sottile e singolare di Aikan. Inoltre, la riduzione di Aikan Whisky è ottenuta grazie all'acqua sorgiva che sgorga dalle viscere del Monte Pelée, un vulcano dormiente della Martinica. Quest'acqua pura e ricca di minerali contribuisce all'eccezionale qualità del whisky Aikan.
Il grande sogno di Patrick van Zuidam è stato da sempre quello di creare il proprio whisky. Nel 1996 iniziò le prime sperimentazioni e solo dopo diversi miglioramenti è riuscito a raggiungere la perfezione e produrre così il primo whisky olandese sul mercato: Millstone. Il nome si riferisce ai mulini olandesi con cui viene macinato il grano utilizzato per la produzione dei whisky. Utilizzando i mulini a vento, la distilleria della famiglia Zuidam aiuta a preservare l’importante patrimonio olandese famoso in tutto il mondo. Inoltre il lento macinare dei mulini a vento non provoca nessun aumento di temperatura nel grano contribuendo così a preservare tutto il suo meraviglioso aroma. Pazienza ed estrema cura in tutte le fasi della produzione di questi whisky unici, rispettando il tempo necessario per consentire la formazione di aromi e sapori estremamente delicati. Il fermentato è distillato in piccoli alambicchi tradizionali costituiti da una larga superficie in rame. Il contatto tra i vapori alcolici e il rame consente di eliminare tutte le sostanze indesiderate e stimolare la formazione di esteri fruttati e complessi. L’affinamento avviene sia in barrique nuove di rovere americano, sia in barrique che hanno precedentemente contenuto Bourbon e Sherry Oloroso.
Floki, unico whisky prodotto in Islanda, è un single malt artigianale prodotto con orzo 100% islandese. Il gusto unico deriva proprio da questa materia prima che cresce lentamente e duramente attraverso il suolo vulcanico del circolo polare artico. Grazie al clima freddo, non è necessario utilizzare pesticidi o fertilizzanti artificiali, di conseguenza l’orzo è coltivato in maniera totalmente naturale. Inoltre l’orzo islandese ha una bassa percentuale di zucchero, con il conseguente utilizzo del 50% in più per ogni bottiglia, marcando ancora di più il gusto unico di questo whisky islandese.
In questo nuovo universo, a fare da stella polare è il mondo dei Blended Malt Scotch Whisky e l’idea che il blending, quindi la fusione di single malt di diverse distillerie, sia un’arte. Consci di questo parallelismo, il master blender di Noble Rebel, Michael Henry, lavora per creare nuovi capolavori, a partire da ingredienti inusuali che rompano le classiche barriere gustative di un blended Scotch whisky. I single malt di partenza vengono distillati presso la Loch Lomond Distillery, autentica incubatrice di storia ed esperienza; ognuno di essi viene sottoposto ad un periodo di maturazione di minimo tre anni in botti di rovere selezionate, per poi procedere con la fusione dei nobili single malts per dare vita a tre nuovi, e ribelli, blended whiskies.
Ogni goccia di anCnoc, “collina" in gaelico, vuol celebrare lo spirito ricco e forte delle Highlands. Gli anCnoc sono creati nella distilleria Knocdu, situata nel pittoresco villaggio di Knock in Aberdeenshire, proprio sul Mare del Nord non molto distante dalla regione dello Speyside. La produzione iniziò nel 1894 e da allora è stata considerata come la perfetta incarnazione della distilleria moderna. anCnoc e tutti i suoi uomini sono implacabili e alla continua ricerca della perfezione, usando metodi di produzione tradizionali per ottenere tuttavia whisky contemporanei. Il risultato è un whisky leggero e moderno che allo stesso tempo offre una grande complessità. I whisky anCnoc si caratterizzano infatti da sentori leggeri e floreali tipici dello Speyside, con dolci aromi di miele e limone, ma comunque estremamente complessi in linea con lo stile delle Higlands.
La distilleria Speyburn nasce nel 1897 appena fuori il piccolo villaggio di Rothes, immerso nel cuore della regione dello Speyside. Unica distilleria ad utilizzare l’acqua pura e trasparente del Granty Burn, affluente del fiume Spey, Speyburn combina le proprie competenze con i più tradizionale processi produttivi nella realizzazione di single malt audaci, luminosi e pieni di carattere degni della vitalità dello Speyside. Orgogliosa del proprio passato ma con un occhio sempre attento all’innovazione, la distilleria affronta ogni sfida con lo stesso spirito delle persone che la costruirono più di un secolo fa.
La storia di Crabbie viene da lontano, da un Millan MacCrabbie che, giacobita convinto, dopo la vittoria dei lealisti e la successiva caccia alla streghe, decise, prudentemente, di lasciare le Highlands, dimenticarsi del Mac, e trasferirsi a Edinburgo. Fu così che aprì un primo negozio di fruttivendolo, che passò poi ai figli. Il nipote John aveva però piani ben più ambiziosi e, acquistato un piccolo magazzino al porto di Leith, al tempo un covo di pirati e contrabbandieri, si mise a commerciare in vini e distillati, accrescendo la sua passione per i grandi malti della sua terra. Raggiunse così grandi risultati: cominciò a esportare whisky e a importare spezie e primizie, divenne uno stimato Master Blender e nel 1885 fondò assieme a Andrew Usher e William Sanderson, due icone del mondo del whisky, la North British Distilling Company che nel 1897 arrivò a produrre 13 milioni di grain spirit all’anno. Alla morte di John Crabbie, nel 1891, molte delle proprietà vennero vendute, in parte donate ai suoi dipendenti, ai suoi servitori, in parte a istituti di carità di Edinburgo. L’impero costruito con passione perse via via di prestigio, ma agli eredi deve almeno essere riconosciuto il merito di aver conservato meticolosamente le vecchie botti e le preziosi ricette, grazie alle quali oggi possiamo nuovamente gustare lo spirito di Leith, così autenticamente scozzese, così autenticamente bonnie.
Attiva dal 2014, questa distilleria è di proprietà della famiglia Wemyss. Kingsbarns si trova poco fuori St. Andrews, nella zona delle Lowlands scozzesi: per la produzione dei suoi whisky utilizza solo orzo locale, proveniente dall’area del Fife o “Kingdom of Fife”, come viene detta dagli scozzesi.
"Dalla sua fondazione nel 2005, Wemyss Malts è stato gestito in modo indipendente da William e Isabella Wemyss, un fratello e una sorella con la passione per il bere di qualità. Entusiasta e ispirato dal tempo trascorso con esperti enologi del mondo del vino nel sud della Francia, William Wemyss è voluto tornare a casa per creare whisky scozzesi audaci e dalla forte personalità. Insieme a sua sorella Isabella, dotata di un eccezionale olfatto e occhio per le materie prime di alta qualità, iniziò a procurarsi squisiti single malt dalla Scozia e le migliori botti di rovere da tutto il mondo. Assemblato con perizia, il loro team di esperti dell’industria del whisky è praticamente una seconda famiglia, o meglio, una famiglia allargata. Fra loro c’è anche lo scrittore di whisky Charlie Maclean. Il tratto distintivo di questa azienda sta sicuramente nella capacità di saper creare blend esclusivi e iconici: il processo produttivo inizia infatti con l'approvvigionamento di whisky single malt maturo da diverse distillerie scozzesi. Questo dà loro la possibilità di creare, partendo da materia prime eccezionali e da una ricetta di base gelosamente custodita, prodotti unici dai sapori complessi."
House of McCallum è una nuova collezione di whisky scozzese ideata e prodotta da Antony McCallum, rinomato Malt Master, Blender e creatore di distillati eccezionali con oltre 24 anni di esperienza nel settore. Il Clan McCallum, tra i più antichi della Scozia occidentale, risale ai primi re di Scozia, tra cui Re Malcolm I. La collezione offre versioni artigianali in edizione limitata, con cura e precisione per ogni espressione, utilizzando botti selezionate. Tutti i whisky assumono naturalmente il loro colore e sono non filtrati, con una gradazione alcolica del 43,5% o 46,5%. L'elemento distintivo è la presenza del ".5", richiamo alla numerologia e alle radici storiche della famiglia scozzese. Le etichette sono vere opere d'arte, realizzate in collaborazione con artisti locali che Antony ha coinvolto per esprimere la loro visione della Scozia e dei suoi whisky. L'approccio responsabile si rispecchia anche nell'uso di fornitori locali e materiali riciclabili per ridurre le emissioni di CO2.
Molti vi diranno che è un semplice mito, solo un ricordo di un folklore antico. Dalla metà del XIX secolo gli avvistamenti di una strana bestia hanno suscitato timore e trepidazione in molti villaggi scozzesi. Si diceva vagasse attraversando brughiere spazzate dal vento selvaggio alla ricerca della torba più pura, sporca e fertile che potesse trovare. Il Peat’s Beast Whisky è oggi un ricco e mostruosamente torbato single malt scotch che celebra l’eredità e l’enigma che si cela dietro questa terribile leggenda. Peat’s Beast ti raggiunge con un morso torbato di 35 ppm in tre differenti release. Il Single Malt viene imbottigliato a 46% e sorprende per un naso con una robusta fusione di spruzzi marini, fumo di falò, terra umida e cannella piccante. Solo in seguito gli aromi di torba e di erba bagnata vengono accompagnati da note seducenti di pera, mela e pane appena sfornato. In bocca è forte e audace espandendo le sue zanne infuocate su tutto il palato. Le altre versioni sono due cask strength più complesse, potenti e torbate. La release speciale creata rifinendo il Peat’s Beast Cask Strength in botti di Pedro Ximènez si caratterizza per una ricchezza ed una eleganza ancora più accentuata.
Rest & Be Thankful sono le parole inscritte sulla pietra commemorativa posta in cima al Glen Croe dai soldati scozzesi che costruirono nel 1753 la vecchia strada militare che divide ancora oggi in due la vallata. Il percorso era così lungo e ripido che era tradizione per i viaggiatori riposarsi in cima. 300 anni dopo i whisky Rest & Be Thankful, imbottigliando l’essenza stessa della loro identità, vogliono far scoprire a chi li assaggia la medesima sensazione di felicità e soddisfazione che provavano quei viaggiatori così stanchi ma appagati dalle bellezze uniche del paesaggio scozzese. Rest & Be Thankful nasce dall’idea di invecchiare il whisky in botti di Bruichladdich, Octomore e Port Charlotte fornite dalla stessa Bruichladdich Distillery e da altre distillerie premium del Paese. Rest & Be Thankful è il brand che raccoglie una moltitudine di single cask; un’opportunità unica per gustare dei Single Cask Islay Whisky da una delle realtà più innovative dell’isola.
Le origini di Duncan Taylor non sono, come potrebbe apparire, in Scozia, bensì a New York, nelle sinapsi geniali di un businessman ebreo: Abe Rosenberg. Abe, appassionato conoscitore e collezionista di whisky, dopo varie esperienze americane di vendita, decise di attraversare l’oceano e, il 27 maggio 1938, fondò a Glasgow una nuova realtà, chiamandola “Duncan Taylor & Co.”; al contempo un investimento e l’ideale sbocco per la sua immensa collezione di single malt. La Duncan Taylor & Co. divenne in breve tempo, seppur di piccole dimensioni, uno dei più stimati broker e commercianti di whisky in Scozia, e cominciò a selezionare le botti più pregiate nelle migliori distillerie. Molto spesso queste botti erano destinate al blend, quindi non imbottigliate, quindi uniche, rare. Abe riuscì a collezionare oltre 4000 botti di single malt e grain whisky tra il 1938 e il 1994, anno della sua morte. Suo lascito, oltre alla sterminata collezione (che potrebbe far impazzire qualsiasi appassionato del principe dei distillati), fu la volontà di lasciare la Duncan Taylor a qualcuno che portasse avanti le sue medesime idee e modus operandi, e quel qualcuno è Euan Shand, che ha trasferito il tutto a Huntly, nell’Aberdeenshire, per avere maggiore spazio e comodità, ma senza tradire in nulla il progetto di Abe Rosenberg. Duncan Taylor, rari gioielli di nobiltà distillata.
Hankey Bannister è un raro e raffinato whisky scozzese che si basa ancora oggi sull’antica ricetta dei due soci fondatori che scelsero i migliori grain delle Lowlands e alcuni whisky provenienti dalle Highlands e dallo Speyside per creare questo raffinato ed elegante Scotch Blended. Una ricetta che prevede ancora oggi di selezionare accuratamente tutte le materie prime e di eseguire in maniera artigianale tutte le fasi del processo produttivo. Il blend attuale, che ricorda quello originale di Hankey e Bannister, contiene circa il 30% di single malt provenienti da distillerie come Balblair, anCnoc, Old Pulteney e Balmenach. Tutti i whisky riposano quindi in botti di rovere per un minimo di tre anni al fine di sviluppare lo stile unico di Hankey Bannister. Solo a questo punto il master blender identifica la migliore miscela seguendo l’antica ricetta del 1757.
Il whisky di tradizione giapponese si lega inequivocabilmente a quello scozzese con la stessa capacità di sorprendere ogni intenditore pur differenziandosi in certi aspetti. I whisky giapponesi sono infatti creati con particolare attenzione alla morbidezza, utilizzando metodi di distillazione ormai quasi abbandonati in Scozia. Tokinoka in giapponese significa letteralmente “il profumo del tempo”. Questo Blended Whisky vuole rifarsi proprio alle antiche tradizioni nipponiche riportando la mente alle origini del whisky orientale. Non a caso la White Oak Distillery, sita nella città di Hyogo, venne fondata nel lontano 1888, ottenne la prima licenza del Giappone per la distillazione e iniziò a produrre whisky, seppur in piccole quantità, già nel 1919. Solo nel 1984, però, inizia l’effettivo processo di distillazione, anno in cui la società costruisce un nuovo stabilimento, con una moderna unità dedicata ai whisky di malto. Prima di allora tutto il whisky prodotto era utilizzato in una varietà di miscele conosciute col nome di “Quercia Bianca”. Blended con una percentuale molto alta (75%) di Single Malt Akashi caratterizzati da una estrema morbidezza. Presenta un naso molto fruttato con albicocche, frutta secca, una forte presenza di profumi legati ai cereali e una timida nota di miele. Morbido al palato con un finale lungo e liscio con note di miele e spezie.
Alcuni sostengono che sia il clima, insieme allo stile di vita nipponico, a creare il gusto caratteristico degli whisky giapponesi. Distillati più seducenti per un palato equilibrato, gentile e sofisticato risultato di un’ampia varietà di processi di fermentazione e di distillazione. Kensei rappresenta in pieno questi parametri essendo un blend di pregiati whisky giapponesi maturati in piccole botti di rovere in un minuscolo villaggio tra Kanagawa e le montagne di Nagano. Qui a Kiyokawa, che non a caso significa “fiume puro” rivelando l’importanza che l’acqua ha durante il processo di produzione, armonia ed equilibrio riflettono lo stile di questo blended whisky che rende onore alla cultura nipponica dei samurai Kensei. Un equilibrio già percepibile al naso che si caratterizza per le seducenti note di fiori appena tagliati, frutta secca e un accenno di rovere. Al palato è piacevole, con una struttura liscia come il velluto e dei sentori di spezie dolci. Finale lungo, caldo e fruttato.
"Nel 1917 l'uso del grano fu limitato alla distillazione dell'alcol e, alla fine della guerra, fu vietata la produzione di vino e birra, così come la vendita di bevande alcoliche fino alla fine della smobilitazione (per evitare scontri) in quello che fu il Divieto prologo. Il 16 gennaio 1919, la Costituzione degli Stati Uniti d'America ha stabilito il 18° emendamento, in cui era vietata la vendita e il consumo di bevande alcoliche. Il principale colpito è stato l'industria che produceva e vendeva alcolici. La legge di proibizione ha sostenuto il Movimento per la temperanza promosso da conservatori, intellettuali progressisti e liberali. Questo movimento associava il consumo di alcol alla povertà e al burnout intellettuale tra i lavoratori immigrati che riempivano le città americane. Durante gli anni '20, l'opinione pubblica riteneva che il rimedio fosse stato peggiore della malattia. Il consumo di alcol, infatti, era ancora attivo clandestinamente e sotto il controllo delle mafie che alzavano il livello della criminalità organizzata e della delinquenza."
La Vodka Squadron 303 può vantare gloriosi antenati: i leggendari piloti dello squadrone 303, il più vittorioso della Royal Air Force inglese. Riprendendo questa storia così affascinante cinque amici hanno avuto la pazza idea di creare una vodka inglese ultra premium capace di ripercorrere il mito dello squadrone 303. Distillata nel Cambridgeshire utilizzando patate King Edwards, è imbottigliata in un fiaschetto realizzato nello Yorkshire ispirato allo stile vintage dei piloti della Royal Air Force inglese. Come la leggenda, i cinque amici continuano la tradizione dello squadrone 303 imbarcando annualmente 50 litri della propria vodka in un serbatoio extra di un piccolo aereo. Una volta a terra la vodka viene imbottigliata e venduta in edizione limitata. Come la ricetta originale, la vodka Squadron 303 è ottenuta mediante una singola distillazione e senza subire alcuna filtrazione.